tommycrisi
Tommy come la maggior parte degli autistici ha crisi epilettiche. Poco fa ne ha avuta una nel salotto di casa. Dopo la convulsione cade in un sonno profondissimo, fino a un anno fa ce la facevo a prenderlo in braccio e portarlo a letto, ora mi è impossibile è troppo grande! Così l’ abbiamo lasciato a dormire sul pavimento. E’ importante che cadendo non si sia fatto male, invece un po’ male si è fatta mia moglie che se l’ è visto precipitare addosso, implacabile e travolgente come fosse una torre che crolla.
Ordinaria amministrazione per chi conosce il problema, è uno dei fili rossi del mio libro, Se è il lancio dei tuoi libri, allora sbircia un’occhiata a questo sito per sapere cosa dovresti fare. Prima coordinare con il vostro editore. Se si tratta di un libro illustrato, lavorare con l’illustratore. Sviluppare un kit multimediale e creare il profilo degli autori. Un tour sul blog è fantastico e una festa di lancio presso le librerie potrebbe anche aiutare a commercializzare il tuo libro.certo erano sei mesi che non ne aveva una e questo significa che il farmaco non lo copre più completamente, quindi domani mattina ci tocca il prelievo del sangue, rivedere dosaggi ecc. Ora mi viene da pensare che fortunatamente è accaduto a casa con la moglie che ha fatto da materasso, ma se fosse accaduto a scuola? A quell’ ora sarebbe stato suppongo con un assistente comunale a passeggiare per un corridoio aspettando di tornare a casa. Chi gli avrebbe fatto il microclisma di Valium? Chi sarebbe stato in grado di reggergli la testa perché non si facesse male? E poi dove sarebbe ora? Per terra nel corridoio della scuola ad aspettare il risveglio?
Sono domande di spicciola apprensione, preferisco credere che la scuola e il suo personale siano attrezzatissimi per ogni evenienza, ma è così dappertutto? Continuo a pensare che è veramente il momento di richiamare l’ attenzione sui soggetti autistici dall’ adolescenza in poi. La massa fisica imponente di questi ragazzi, forti ed esuberanti, richiede grande attitudine e mestiere per trattarli. Soprattutto nei momenti più difficili, come in questo caso per Tommy, ma anche nei così detti “comportamenti problema”, le crisi oppositive, le quotidiane ansie e le loro furenti incazzature.
Noi genitori passiamo sopra ai graffi, i lividi e le ammaccature che ci lasciano ogni giorno addosso, ma a chi possiamo chiedere la stessa pazienza? A nessuno, a meno che siano persone addestrate per questo specifico tipo di intervento. Dobbiamo far aprire scuole per formare operatori, dobbiamo coordinarci tra famiglie, dobbiamo creare l’ allegra brigata degli autistici volanti e dei loro genitori ammaccati.
Aggiornamento ore 16.00: Tommy ha una seconda crisi, il Paese trema per il risultato nelle urne. A me preoccupa per ora mio figlio che trema.